"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 30 marzo 2015

ULTIMO LUNGHISSIMO PRO-TOLFA

36 km oggi, sui 38 previsti. Sarà stato l'ouzo di sabato sera ancora nelle gambe, ma l'ultimo lunghissimo prima dell 'Ecomaratona dei Monti della Tolfa prevista tra 26 giorni non chiarisce le mie reali possibilità di tagliare il traguardo in questa piccola-grande impresa, la prima del genere nella mia esperienza da runner. Restano tre settimane ancora di lavoro, che cercherò di sfruttare al meglio. Sento di avere autonomia piena fino ai 30 km, poi cala un pò la nebbia.
Ho corso i primi 15 km in scioltezza, perdendomi peraltro un'infinità di volte in strade di campagna costellate di oliveti. Tutte strade senza uscita, percorse per la prima volta in una zona un pò fuori mano, nelle campagne tra Galatone e Sannicola, vicoli dei quali mi rendevo conto solo solo quando andavo a "sbattere" contro improvvisi muri a secco o cancellate che delimitavano proprietà private.
E così, in questo andirivieni tra le campagne di Sannicola, mi sono ritrovato, a mia insaputa, a delimitare la Statale 101 che collega Lecce a Santa Maria di Leuca. Un altro paio di kilometri su una complanare, prima di rendermi conto che dovevo girare i tacchi e ritornare indietro a raccogliere le mollichine di pane sapientemente sparse lungo il percorso.
Non chiedetemi come ho fatto, ma sono riuscito a ritornare indietro ed ho proseguito per strade molto più familiari, che mi hanno portato prima a Villaggio Santa Rita, Quattro Colonne, sul lungomare Santa Maria al Bagno-Santa caterina, Portoselvaggio Torre dell'Alto e Villa Tafuri e da lì attraverso Campo dei Fiori ed Incoronata nel centro abitato di Nardò, da dove ero partito, proprio sotto il portone di casa mia.
Uno schianto. 36 km. Primi 15 benissimo. Dai 15 ai 24 bene. Dai 24 ai 30 benino. Dal 30° al 31° il primo colpo serio, poi la situazione si è deteriorata. Sono arrivato al 36° km stanco e con un colorito cadaverico. Ho sofferto davvero tanto, forse troppo.
Non so se preoccuparmi o prendere il buono. Il penultimo lunghissimo fu da 33 km, questo da 36, ma avrei gradito di più chiudere un 38. Mi avrebbe dato maggiori certezze. Adesso devo impiegare questi ultimi 25 giorni a fare una buona alimentazione ed uscite di maggiore qualità che quantità, secondo me. Imposterò una gara molto da freno a mano tiratissimo, perchè rischio il ritiro se non sto attento. Se oggi fosse stata gara non credo l'avrei chiusa: al 36° ero cotto.
Ma non a caso, penso, oggi NON era la gara. era un allenamento, e gli allenamenti servono proprio a questo. A tarare sì gambe e polmoni, ma anche la testa.
A presto.


1 commento:

  1. Ciao Giuseppe,... considera che con lo scarico e la trance agonistica da gara la prestazione e le condizioni fisiche aumentano. Io non mi preoccuperei più di tanto ;-)

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