"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 27 aprile 2015

LA MIA ECO-MARATONA DEI MONTI DELLA TOLFA 2015

A distanza di circa 42 ore dall'arrivo, c'è ancora tanto dei 42 km dell'Eco Maratona dei Monti della Tolfa dentro di me!



Nelle gambe c'è ad esempio una enorme quantità di acido lattico, e me ne ricordo ogni qualvolta provo a scendere le scale di casa, ad alzarmi dal letto, a piegarmi sulle gambe. Ho anche provato a corricchiare per una decina di metri questo pomeriggio, lasciamo perdere. Se ne riparla tra un paio di giorni.



Sulla pelle c'è una bella abbronzatura, con un lieve gradiente di bianco in fronte (la fascia "Sarà dura...ma arrivuma!" mi è rimasta...) ed un più marcato segno della canotta su collo e braccia.



Nella mente e negli occhi ho due momenti che sono la sintesi estrema di questa mia avventura: quando al 36° km uno degli organizzatori mi ha chiesto, guardandomi in faccia:" Te la senti di andare avanti?", ed io che dentro di me non me la sentivo più ho risposto:"...sì, ci provo!". E Poi dopo due soli interminabili kilometri e mezzo, seduto su un masso sotto il maestoso "Cerro Bello", con la testa tra le mani e le mani nei capelli, mi sono sentito ripetere la stessa domanda...e mi veniva di ritirarmi e piangere un pò per la stanchezza infinita, ma ho continuato a sperare di potercela fare, camminando anche in discesa da lì all'arrivo, con la sola forza di una volontà che solo questa disciplina del trail mi ha fatto pienamente riscoprire. 



Nel cuore tante belle sensazioni, fatte di sofferenza, tanta, patita dal 30° kilometro in poi "a secchiate" proprio; fatte di amicizia, quella del mio amico, non più solo virtuale Franco Chiera, di Sarah L'Epee e di suo fratello Jonathan, ancor più splendide compagnie in questa già splendida maratona; fatte di passione e della riscoperta di emozioni che, dopo Palermo, sentivo di stare perdendo. Ne parlavo col mio compagno di corsa di ieri, residente a Tolfa, una conoscenza che è nata lungo gli ultimi 10 km della gara, dopo averlo soccorso in difficoltà muscolare attorno al 30°, sono poi stato ripreso e soccorso a mia volta psicologicamente e moralmente da questo signore, del quale incredibilmente non ricordo il nome ma che scoprirò e ritroverò ben presto dopo la pubblicazione della classifica, spero tra poche ore: abbiamo chiacchierato tanto nella parte finale della gara e, dicevo, gli ho spiegato di come Palermo ha rappresentato per me la fine di un ciclo iniziato dodici, tredici anni fa quando ho mosso i miei primi passi nel running: da lì in poi o mollavo e cambiavo sport, oppure ritrovavo i vecchi stimoli e le vecchie sensazioni di una volta, quando mi prendeva l'ansia della vigilia, la notte precedente non dormivo bene, allo start mi saliva il cuore in gola ed all'arrivo mi veniva da piangere. Questa è stata Tolfa 2015, la mia prima eco maratona, il mio primo sterrato serio, il mio "battesimo di fuoco" lontano dalla strada e dall'asfalto, che tanto mi ha dato ma nei confronti del quale la spinta propulsiva si era ormai inesorabilmente esaurita.





E se sono qui, con le gambe ancora impastate ed il fiato ancora corto a cercare in calendario il prossimo evento che meriti di esser vissuto lo devo un pò a questa gara, a Sarah e Franco che me l'hanno consigliata, un pò più dura di quanto mi era stata descritta, ma proprio per questo ancor più bella e coinvolgente, coi suoi luoghi e scenari che, tanto, non riuscirei a descrivervi in certi tratti e neppure ci provo, lasciando il lavoro alla vostra più fervida immaginazione o alla lettura dei libri della saga della Compagnia dell'anello di Tolkien. 



In attesa della classifica ufficiale, che sancirà il tempo da battere per tutti coloro che sono arrivati dietro di me, tra qualche giorno riprendo gli allenamenti perchè ho voglia di migliorarmi e di prendere qualcuno prima di me. Non finisce mica qui...
A presto.


1 commento:

  1. Che piacere rivederti e finalmente scambiare qualche parola insieme,... a courma due volte ci siamo visti ma troppo velocemente,...
    Devo essere sincero, temevo molto per come ti saresti trovato in questa gara perchè noi ti avevamo invitato credendo che il percorso fosse corribile come l'anno scorso. e invece no, percoso molto duro e all'ultimo anche con altimetria quasi raddoppiata! Mi sentivo in difetto, e non mi sarei mai perdonato se avessi avuto qualche problema. E' stata dura,... ma sei arrivato e soprattutto, e ne sono contentissimo, hai ritrovato quelle motivazioni che ci fanno andare avanti in questo bellissimo sport. perchè uoi avere gambe e cuore da top runner, ma senza la testa non vai da nessuna parte.
    A presto amico mio! adesso riposati e recupera bene. un abbraccio!

    RispondiElimina