"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

domenica 26 febbraio 2012

La mia amica più fedele - *COMMENTO* e *FOTO* alla mezza di Seclì


Giungono buone notizie da Roma, dove oggi il grosso della squadra ha portato a termine la Romaostia, ed altrettanto buone sono le notizie dell’altra mezza maratona, quella di Seclì, corsa stamattina da me e dagli altri quattro compagni di squadra che questa bella domenica di sole se la sono comunque voluta godere per strada, come sempre, ma tra le mura amiche di casa.

Bella la “Mezza dei Tre Comuni, partita in perfetto orario alle 9.30 dal piccolissimo paesino della provincia di Lecce di Seclì e snodatasi lungo i 21 km del percorso tra Aradeo, il paese balzato agli onori della recente cronaca nazionale per aver dato i natali alla vincitrice del Festival di Sanremo, Emma Marrone; e Neviano, fino a tornare in Piazza S. Paolo dopo aver percorso un lunghissimo rettilineo, per due volte.

La partenza è un po’ da "kamikaze": non siamo migliaia, ma comunque non ci stiamo comodi nella piccola stradina, subito dopo la prima curva, che viene scelta per dare il via alla gara. E parto un po’ imbottigliato, come tutti d’altronde. Gomito a gomito. Si poteva fare francamente meglio. Subito dopo, però, la corsa si apre, le strade diventano più larghe e percorribili, i gomiti ed i talloni si allontano gli uni dagli altri ed a farla da padrone è un percorso abbastanza gradevole, con qualche sali-scendi che non guasta e che diventa a tratti impegnativo soprattutto all’ingresso di Neviano.

Molti sono a correre nella più blasonata a Roma, dicevo all’inizio, e non ci sono forse i numeri delle grandi occasioni; ma comunque siamo in tanti e tutti corrono che è una meraviglia. C’è abbastanza tempo a disposizione per prendersi la prima tintarella della stagione, sotto un sole pungente ed un’arietta bella tiepida che lascerà di lì a poco la forma della canotta da gara sulla pelle, sotto la doccia.

Taglio il traguardo non stravolto, ma comunque provato da una gara maschia e muscolarmente impegnativa.

Il tempo finale è di quelli da incorniciare: 1h 38’ 48”. Non è PB, ma solo perché mi sono tirato alla morte la mezza di Gallipoli di due domeniche fa, realizzando lì il mio personale. Ed oggi ne ho un pochino risentito, a tratti stanco.

Con la mezza di Seclì si chiude un ciclo fantastico iniziato a metà ottobre, al mio ritorno da Courmayeur dall’Arrancabirra. A quella prima settimana del mese ne seguì seguita una di grande difficoltà, fisica e psicologica. Capita. Ad un certo punto improvvisamente ed in un certo modo inspiegabilmente è scattato in me qualcosa. Dalla terza settimana di ottobre mi sono messo sotto come non avevo forse mai fatto prima di allora: ho definitivamente smesso di fumare, tagliando ogni ponte con quel maledetto vizio che non mi aveva mai del tutto abbandonato e che ad ogni occasione tornava a ricordarmi quanto fossi debole e schiavo del fumo; ho pensato ad un’alimentazione diversa, alternativa, iniziata per caso, leggendo un libro regalatomi per caso da una mia cliente e che mi ha letteralmente rapito la mente: piccole rinunce alla carne, sfociate ai primi di dicembre in un vegetarianesimo convinto, ormai quasi completamente realizzato; da lì in poi ho cominciato a sentirmi da Dio: gambe, testa, polmoni hanno ripreso a girare alla grande e la convinzione di poter realizzare qualcosa di importante per me l’ho provata tagliando il traguardo della mezza di Parabita con un PB portato a casa con le unghie e coi denti. A questa mezza è seguita quella di Corigliano, con un altrettanto ottimo tempo. Quindi Collepasso, sempre 21 km; e poi ancora Galllipoli, nuovo PB, con la lancetta che si ferma sull’ora e trentasette. Fino a giungere ad oggi, la mezza di Seclì. Sono soddisfatto, inutile negarlo. Era quello che volevo e l'ho raggiunto, e non ho alcuna intenzione di fermarmi qui.

Adesso manca all’appello la mezza di Lecce, del prossimo Marzo, che però mi vivrò diversamente: ad oggi seguiranno tre giorni di fila di riposo assoluto; ne ho bisogno per ricaricarmi e programmare l’allenamento specifico per la prossima maratona del 6 maggio, a Barchi (PU), una maratona che mi voglio godere senza impossibili velleità di tempo, vista l’altimetria da elettrocardiogramma da film horror! La mezza di Lecce sarà un intermezzo di allenamento gradevole e nulla più.

Adesso, ora come ora, cerco un meritato riposo. La corsa, la mia amica più fedele di sempre, in questo periodo magico non ha tradito: mi ha preso per mano proprio quando ne avevo bisogno e portato a spasso tra le strade del mio mondo. Non finirò mai di ringraziarla abbastanza per questo.


venerdì 24 febbraio 2012

Tumi e ramarri

Oggi scarico doveva essere e scarico è stato: 7.640 km percorsi su un lungomare tirato a festa, con un sole fantastico, caldo e il pubblico delle grandi occasioni. Si vede che qualcosa è cambiato rispetto ai giorni scorsi, soprattutto grazie ad una temperatura quasi primaverile ed una giornata soleggiata che ha spinto tante famiglie ad una passeggiata pomeridiana.
L'impressione, appena arrivato a Santa Caterina, è stata quella di una marina che si prepara già alla prossima primavera-estate, con alcuni runners che cominciano già a fare capolino per tentare di rimettersi in forma per la prossima prova-costume.
Se continua così noi ce ne dovremo andare presto nell'entroterra, in una sorta di ritiro in letargo alla rovescia: succede infatti che in autunno/inverno, quando il lungomare è quasi deserto sia di passeggiatori sia di auto, tocchi a noi popolare le marine con le nostre corse più o meno solitarie e con occhi strabuzzati che ci guardano, compassionevoli, correre sotto la pioggia, la tramontana e col mare in burrasca. Quando invece arriva la bella stagione ci tocca fare la gimkana tra i passeggini, le comitive che si spaparacchiano a prendersi tutto il marciapiede e la selva di auto in coda che ci fanno respirare un pò troppo smog per i nostri gusti: e così ci ritiriamo nell'entroterra, in campagna, a macinare kilometri di beata solitudine estiva in compagnia di ramarri e tumi.
oggi scarico, dicevo: poco più di sette kilometri e mezzo e sette scatti da cento metri. Domenica prossima correrò la mia ultima mezza programmata, quella di Seclì. Poi ce ne sarà un'altra, Lecce a marzo, ma la mente ormai sarà alla maratona di Barchi/Fano del prossimo maggio. Quindi si allungherà, e di parecchio, la distanza da percorrere. Tra tumi e ramarri...

domenica 19 febbraio 2012

CROSS

Magari oggi ho fatto un altro PB, e non lo so. Il fatto è che non avendo mai amato particolarmente i cross li ho sempre un pò sottovalutati e il GPS, ad esempio, oggi l'ho portato appresso più per segnare la distanza che il tempo.
Alla fine ho percorso 6,080 km e l'ho fatto in 26'26". Non mi sembra proprio un tempo da schifo, anche perchè la media a km è nettamente sotto i 5' e quando ho dato uno sguardo al cronometro ero quasi sempre tra i 4'40" e 4'30". Non ho termini di paragone perchè non mi sono mai appuntato i tempi nei precedenti cross, ma alla fine mi importa poco, a dire il vero, farlo su questa distanza che non credo mi vedrà mai particolarmente appassionato. Oggi ho corso come allenamento e credo di averlo portato a termine in maniera eccellente.
Un'altra tappa di avvicinamento verso la mezza di domenica prossima che, invece, voglio godermi a pieno e, per nulla pago del PB di domenica scorsa a Gallipoli, tenterò se mi riesce di migliorare ancora.
Il cross di oggi comunque è stato davvero bello alla fine, tiratissimo e molto ben organizzato: corso all'interno di uno scenario molto suggestivo, ad Ugento, ha visto la partecipazione di centinaia di atleti e resta sempre un piacere guardare le imprese degli specialisti della disciplina. Il cross è un pò la formula uno del podismo: forza esplosiva, genio e sregolatezza.
Il primo arrivato, Ottaviano Andriani, ha chiuso in 18'50".
Cosa posso aggiungere di più? Una bella foto ricordo col mio compagno di squadra Samuele...



venerdì 17 febbraio 2012

SOLE, TERRA, MARE

Sono appena tornato da 11,370 km corsi su un percorso molto bello: partenza dalla Chiesa delle Cenate, lungomare fino alla Reggia, poi su strade mai percorse prima d'ora alle spalle di Villaggio Santa Rita, e rientro da Mondonuovo.
Il sole mi ha preso un pò in giro: 6 gradi, io in maniche e pantaloncini corti, una fredda tramontana tesa e quasi quasi oggi ho davvero sentito freddo!!!
E' interessante come dopo ben oltre dieci anni di corse praticamente sempre effettuate su strade ed all'aria aperta, sia d'inverno che d'estate, ancora ci possano essere delle zone vergini, che non sono mai state calcate dai miei piedi ed è stupefacente come riscoprirle oggi, a distanza di tempo, apra ancora scenari nuovi ed entusiasmi e nuovi orizzonti per uno sport che non mi stanca mai. In questo, a dire il vero, sono aiutato da un territorio, quello della mia città, che per estensione territoriale è uno dei più grandi d'Italia, misurando diverse decine di km lungo tutti i punti cardinali. Basta guardare una cartina dettagliata per rendersi conto di quanto vasto sia il territorio di Nardò. Ma occorre scendere nel particolare, nella realtà, per scoprirne ogni anfratto, ogni segreto, percorrerne ogni strada, ogni sentiero, ogni frazione o quartiere.
Bisogna che veniate qui anche voi, quindi, e prima o poi proviate il piacere di correre attraversando sole, terra e mare.
Io vi aspetto.

domenica 12 febbraio 2012

La mia Mezza Maratona di Gallipoli 2012 *FOTO*



Per comprendere il perché delle mie scelte di stamattina bisogna partire da questa notte: sono le ore 2:30, comincia a piovere forte, sempre più forte, tanto forte che alle 3:15, con in testa un temporale pazzesco, sono costretto a scendere giù per strada e mettere su le paratie anti-allagamento al mio negozio. Il temporale è davvero forte! Lampi e tuoni a tutta forza…
Da lì in poi, al mio rientro a letto, fino al suono della sveglia prevista per le 6:30 io non dormirò praticamente più: continuo a sentire la pioggia venir giù, a tratti più intensa, a tratti meno, ma sempre abbastanza forte. Alle 6:29 anticipo il suono della sveglia: stamattina c’è in programma la Mezza Maratona di Gallipoli e siamo in tanti a doverla correre: fuori piove a dirotto e bisogna prendere una decisione. Mi affaccio alla finestra ed il cielo è nero, la pioggia continua a cadere ed ormai ha abbondantemente allagato strade e campagne. Mi sono sentito un po’ Schettino stamattina, col cellulare in mano, indeciso sul da farsi, devo dire la verità: ho inviato un sms a tutti invitandoli a saltare l’appuntamento con la consueta colazione pregara, attendendo un’altra ora per vedere gli sviluppi meteo ed eventualmente ritrovarci tutti a Gallipoli, in Piazza, poco prima della partenza. In fondo siamo a soli 14 km dalla partenza, ce la possiamo fare, se spiove!!!
A questo punto scatta l’insubordinazione: tutti decidono di rispettare l’appuntamento con the e biscotti ed il capitano della nave, che poi sarei io, paradossalmente rischia di rimanere a bordo “con infamia”. E vabbè, scendiamo!
Piove maledettamente e quando sento che si vuole andare comunque alla partenza a vedere la situazione rimango sinceramente un po’ interdetto. Ma alla fine mi accodo agli altri, diciamo che “mi piego al volere della maggioranza”…ed arriviamo a Gallipoli.
Siamo a cinque minuti dalla partenza della 21 km più inzuppata della storia: siamo dieci. Sei decidono di partire, quattro no. Io faccio parte del primo gruppo.
Premessa: non ho fatto colazione (un caffè senza zucchero); sono male equipaggiato, leggero e con un kway smaniato sopra una maglietta per nulla impermeabile; senza cappettina antipioggia, piove forte e tira un vento discreto che ti fa gelare addosso le gocce già fredde di per sè. Ma parto alla fine, ormai ci sono e quasi quasi ci voglio provare.
Pioverà dal primo al 15° km, più o meno forte, poi sempre meno fino a smettere; le strade sono abbastanza allagate e soprattutto nei pressi del giro di boa vicino all’Hotel Costa Brada sulla litoranea ugentina le pozzanghere sono laghi e per poter proseguire bisogna deviare sconfinando nella corsia opposta. Ma è divertente, sono sciolto, non mi fermo praticamente a nessun ristoro d’acqua perché l’ultimo dei problemi oggi è il calo di liquidi. Le gambe girano bene, la testa si fa sempre più convinta, ogni km che passa i ritmi scendono che è una meraviglia. Insomma, sto andando forte! Miglioro costantemente dall’undicesimo km all’arrivo, con gli ultimi due tirati a ritmo ripetuta.
Vado così forte che taglio il traguardo in 1h 37’ 45”, segnando il mio nuovo PB nella mezza maratona: sono due minuti sotto la mia migliore prestazione di Parabita dello scorso ottobre e addirittura dodici minuti in meno rispetto alla stessa mezza di Gallipoli dello scorso anno. Praticamente una vita!!! Le ripetute ed il gran lavoro di gambe, polmoni e testa di questi ultimi mesi sta pagando eccome. La mia nuova dieta vegetariana mi rende più leggero e più agile, muscolarmente più reattivo. Sto migliorando a vista d’occhio e sono contentissimo, dovendo prò in tutta onestà ringraziare per questa nuova impresa i miei compagni di squadra che mi hanno più volte spronato a partire in condizioni che, alla partenza, erano davvero proibitive. Fosse stato per me me ne sarei stato a letto, sono sincero, questa volta sì. Ed avrei clamorosamente sbagliato, perché nella corsa bisogna provarci sempre, sempre!!!
E’ incredibile come a volte capitano le cose più belle quando meno te lo aspetti. All’arrivo ci saluta persino un timidissimo sole, che durerà appena il tempo di alzare gli occhi al cielo e rendersi conto che c’è.
Ora piove di nuovo, ancora. Ma ormai è finita!!!

giovedì 9 febbraio 2012

SAFARI

E che ci volete fare? Noi podisti della domenica viviamo di queste piccole-grandi soddisfazioni. Viviamo della gloria di vedere pubblicato il nostro nome accanto a quello di qualche migliaio di altri disperati che come noi fanno finta di correre sul serio e finiscono ogni anno nel calderone della maxiclassifica di Correre...e che a quel nome ci tengono così tanto da metterlo in cima al proprio blog, stampato a futura ed imperitura memoria, per i figli ed i figli dei figli, e così via!
A ricordo indelebile di una domenica di metà marzo in cui il loro papà, o magari il loro nonno o trisavolo scesero al di sotto delle quattro ore nella mitica Maratona di Roma, edizione 2011, dopo tre (dico tre!) tentativi consecutivi disperati andati a vuoto; dopo 10 (dico 10!!!) anni di onorata e fottutissima carriera a calcare le strade di mezza nazione; dopo 7 (e dico 7!!!) maratone, una delle quali per la verità, Firenze, chiusa a 3h59'53" (dico, mancavano 7 secondi!!!), ma non era la stessa cosa. Se mi permettete l'azzardo cercavo il PB nella maratona della Capitale, al cospetto dei Cesari e degli Augusti...e scusatemi se è poco. Ave! Adesso basta con Roma, per almeno due-tre anni si cambia aria.
Ora mi attendono nuove sfide e nuove avventure e, possibilmente, nuovi Personal Best. Non so quando e se arriveranno e non so se la maxiclassifica di Correre del prossimo anno riporterà il mio nome. Mi auguro di sì, comunque: vorrebbe dire aver portato a termine almeno un'altra 42 km, il che è tutta salute; vorrebbe dire aver almeno concluso la prossima Collemarathon del 6 maggio prossimo a Fano (PU); vorrebbe dire che questa vecchia pellaccia riesce ancora a dire la sua sulla lunga distanza.
Mille nuove avventure attendono il nostro eroe e presto, molto presto, dedicherò un post intero alle mirabolanti diavolerie che mi frullano per la mente in questo periodo, da un pò di tempo in qua.
Perchè, dovete sapere, "...dentro la mia testa... ci son più bestie che nella foresta...".


martedì 7 febbraio 2012

Fortuna

Il vecchio detto "chi ha tempo non cerchi tempo" oggi segna un punto a proprio favore e mi concede un'altra bella corsa tiratissima sul lungomare che, a pensarci bene, è davvero oro colato.
Ieri sera mi ritrovo a sorseggiare una cioccolata calda in un bar con il "nocciolo duro" del mio gruppo podistico e programmiamo un'uscita per questa sera alle 19:30.
Alle 15:00 di oggi però, praticamente appena finito di lavorare, il cielo di apre come per magia e fa capolino un timido sole destinato a durare ben poco. L'occasione è comunque di quelle da non perdere e, visto soprattutto quello che si sente in giro per il resto d'Italia sulle condizioni meteo, forse è proprio il caso di non indugiare più di tanto.
La mia scelta di uscire prima alla fine si rivela fortunata: percorro sul lungomare di Santa Caterina 10 km netti in 46'54" tenendo un ritmo progressivo che parte da 5'12" a km e finisce con le ultime due frazioni a 4'16" e 4'12"! Il risultato finale è che anche oggi arrivo stremato ed altrettanto felice per aver portato a termine un'altra giornata importante della mia tabella che si fa sempre più interessante e che proprio domenica prossima prevede una mezza, quella di Gallipoli (Maratonina dello Ionio).
Appena rientrato a casa, anzi quando ancora sono per strada in auto, comincia a piovere e così continuerà per l'intera serata, facendo saltare l'uscita delle 19.30. Fortuna (la mia) e nulla più.
Devo ammettere che il Salento vive da giorni di una relativa calma meterologica ormai da alcuni giorni: a parte una tromba d'aria notturna abbattutasi tre notti fa e che per fortuna non ha causato troppi danni, per il resto nulla di paragonabile ai disagi che invece sta soffrendo il resto del Paese, con temperature nella media stagionale comprese tra i 5-6 gradi della notte ed i 10-12 del giorno!
Un'isola che continua a rimanere relativamente felice e che spero resti tale e mi faccia continuare a vivere altri pomeriggi come quello appena trascorso. Alla prossima!

domenica 5 febbraio 2012

Benvenuti in paradiso


Stamattina sveglia alle ore 6:30 ed arrivo presso Torre dell'Alto, verso le 7:00 circa. Temperatura ideale per correre: 6 gradi, cielo sereno ed un tiepido sole che fa capolino tra le sparute nuvole all'orizzonte, proprio sopra la vicina Santa Caterina. Ha albeggiato da poco ed io sono lì a godermi il primo spettacolo di questa domenica di sport.
Parto e mi dirigo proprio verso la piccola marina di Nardò, che lascio subito alla mia destra, alla prima salita utile per dirigermi verso il Parco di Portoselvaggio. Percorro una lunga strada (strada Cucchiara) che lambisce la parte sud-est del parco, fino in fondo, fino alla Masseria Brusca. Da lì ho due possibilità: svoltare a destra e dirigermi verso la provinciale tarantina, pericolosissima da percorrere di corsa per assenza di banchina, per andare in direzione Nucci. Oppure potrei svoltare a sinistra e scendere giù verso Torre Inserraglio. Scelgo la seconda soluzione che è la più sicura e certamente la più suggestiva: dopo circa un km lascio la strada asfaltata e mi dirigo verso il mare, verso gli scogli: voglio percorrere una serie di sentieri che costeggiano il mare e scendere ancor più giù verso Serra Cicora. Attraverso una zona resa quasi paludosa dalle abbondanti piogge della scorsa notte e sono costretto a deviare più volte nella macchia mediterranea perchè i sentieri fangosi sono davvero impraticabili: sabbia morbidissima, fango, pietraie molto insidiose e scogli a tratti taglienti che mettono a dura prova le mia articolazioni e le suole delle mie nuove Nike Pegasus 28, per l'occasione trasformate in scarponcini da trekking.
Raggiungo con una certa fatica la Torre di Uluzzo e mi fermo per pochi secondi ad ammirare l'immensita del mare nella baia omonima che si apre davanti ai miei occhi, osservando il parco di Portoselvaggio dall'alto, da una visuale insolita, cioè dalla sua estrema punta nord, fino a Gallipoli all'orizzonte. Da lì guardo chiaramente l'apertura della Grotta del Cavallo davanti a me, sulla sponda opposta, anfratto nella roccia che ha dato i natali alla civiltà Uluzziana e mi convinco che, "fatto trenta, farò trentuno" e renderò omaggio ai nostri lontani progenitori.
Decido quindi continuare a scendere verso sud, costeggiando il parco lungo sentieri sempre più brulli e sconnessi. Mi fermo di nuovo pochi secondi per dare uno sguardo all'interno della grotta chiusa da un poderoso cancello in ferro ormai preda della ruggine e sento le gocce che dal soffitto si tuffano nella zona sottostante. Affascinante e bellissima sensazione di un tempo che pare essersi fermato nel nulla.
Prendo la decisione di tornare indietro perchè proseguire da lì in avanti, da solo, sarebbe davvero pericoloso: una caduta, un piede in fallo, e mi ritroverei a scivolare lungo una scogliera a piombo sul mare in un paio di punti. Chissà quando mi ritroverebbero, e in che condizioni!
Meglio ritornare, addentandosi tra i grandi e più sicuri sentieri tagliafuoco che da quel punto scendono giù verso la stupenda spiaggia di Portoselvaggio e poi di nuovo su verso la Torre dell'Alto, punto di partenza/arrivo, lungo l'alta e ripida scalinata che misura almeno 500 mt e decine e decine di ripidi gradini.
Arrivo esausto, ma felice per aver dato il massimo in una condizione naturale favolosa. Ho percorso 16,770 km in 1 ora e 39 minuti. Sono soddisfatto e questo è quel che conta.
Alla prossima.




venerdì 3 febbraio 2012

Tor Des Geants 2012 *VIDEO*

Stasera le nuvole sfrecciano come saette nel cielo del Salento spinte da un forte vento di scirocco che ci sferza da questa mattina. A me è venuta una grande stanchezza e credo proprio che sarà un attimo, e toglierò il disturbo. Saranno stati i due allenamenti consecutivi di questi giorni, qualitativamente molto impegnativi.
Mi concedo solo qualche attimo per commentare la notizia letta secondo la quale gli organizzatori del Tor Des Geants 2012 ieri hanno letteralmente "bruciato" in appena 25 minuti i 600 pettorali dell'edizione di quest'anno.
Ecco il link dell'articolo: TOR DES GEANTS.
E' un mio sogno nel cassetto quello di poter essere lì un giorno, ma mi rendo conto in cuor mio che sognare oltre i propri limiti è dannoso, perchè genera delle false illusioni.
Meglio rimanere con i piedi per terra e lasciare le montagne a chi sa cavarsela davvero lassù. Seicento trailers che si daranno battaglia, a settembre, lungo il percorso di ben 330 km che perimetra la Valle d'Aosta sono uno spettacolo per gli occhi e per lo spirito. Complimenti agli organizzatori ed un grosso in bocca al lupo da un loro lontano "ammiratore".
Per adesso io mi "accontento" (con rispetto parlando, si intende!) dell'Arrancabirra, per restare ai piedi delle Alpi; e della mia tabella di preparazione alla prossima 21 km di fine mese: aggiorno il mio conta kilometri segnando un umile +8 km (in 45 minuti).
Un +8 che arriva quest'oggi accompagnato da una inusuale temperatura di +14°, dato meteo che continua ad essere incredibile se confrontato con la media nazionale di queste ore, ma che ci godiamo, anche se condito da un fortissimo vento di scirocco che gonfiava il mare e che in un paio di punti mi ha letteralmente intrecciato le gambe.
Avanti tutta, chi si ferma è perduto è il mio motto in questo periodo.
Anche nei venti contrari!

giovedì 2 febbraio 2012

Il più grande spettacolo dopo il big bang

Allora, cominciamo dall'inizio. Dal Big Bang, appunto, o almeno da quello che sembrava essere tale non più tardi di 24 ore fa.
Sul Salento ieri pomeriggio sembrava essersi abbattuta la tempesta perfetta: avete presente quel film con George Clooney nel quale un peschereccio con diversi marinai squattrinati a bordo si dirige al largo sfidando il meteo avverso alla ricerca del banco di pesci che cambierà la loro vita e si ritrova coinvolto nella più colossale delle tempeste marine che la storia ricordi?
Questa è un'immagine del film:



E questi siamo noi ieri (webcam: Santa Cesarea Terme - LE):



Non ci vedete qualche analogia? In tutta Italia cominciava a nevicare e fare seriamente freddo e qui tirava un vento assurdo, un temporale con tuoni e fulminacci ed una pioggia via via sempre più fitta. Un mare che non ti dico, basta vedere la foto. Io che avevo corso la sera precedente guardavo la cosa con un certo distacco, sportivamente parlando, ma pensavo già a quante sedute della mia tabella mi avrebbe fatto saltare questo tempo da lupi nei prossimi giorni.
Oggi, a cominciare da stamattina, in barba ad ogni più cupa previsione, ci siamo risvegliati con un folle sole e delle temperature davvero altrettanto assurde: la colonnina segnava +12 alle 15:00, tanto che non mi è sembrato vero uscire a correre sul lungomare addirittura a maniche corte! Mi sono sparato 11 km netti, con 20 minuti di riscaldamento seguiti da ben 15 ripetute da 300 mt. Uno spettacolo!!!
Lo so, lo so: da qualsiasi parte d'Italia ora voi stiate leggendo queste righe mi starete prendendo per pazzo, per visionario, non crederete ai vostri occhi, anche perchè ho appena visto le previsioni meteo e praticamente sta nevicando fino alle porte di Bari, che dista da qui appena 150 km. Ma vi posso garantire che è così: in questo momento in provincia di Lecce il cielo è (quasi) stellato e la temperatura è di +9 (ed è quasi mezzanotte, ormai, quando aggiorno il blog).
Domani anche da noi è (ri)prevista pioggia e vento, ma a questo punto chissà!!! Forse è proprio vero che il più grande spettacolo dopo il Big Bang siamo noi...salentini!!! :))