"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 8 settembre 2014

La mia "Corri a Lecce sotto le stelle 2014" - ***SUPERFOTO***

Quando sono uscito da casa alle 19 per andare a correre la gara di Lecce ad essere sincero mi sono incamminato con una certa svogliatezza e colpevole sufficienza. La mattina era iniziata alle 8.30 con il live dalla webcam puntata sulla partenza del Tor des Geants, con quella fiumara umana di superatleti che si apprestavano a compiere il giro dei giganti, attraverso sentieri di alta quota, per 330 km con un dislivello positivo di 24.000 mt.
I 5,500 km con dislivello zero di Lecce mi sembravano una presa in giro se confrontati con un'impresa così mastodontica. Fino a pochi minuti prima avevo visto transitare sulla webcam di Valgrisenche l'atleta francesce Trivel Lionel ai 49 km...ed io partivo per percorrerne 5 e mezzo. I minuti che anticipavano la partenza di Lecce li ho trascorsi a favoleggiare con alcuni amici di Veglie, Alessandro e Rocco soprattutto, i quali sembrano più pazzi di me e ci siamo incoraggiati a vicenda ad allenarci per provarci. Imbarazzante.
Invece la sorpresa era dietro l'angolo e come al solito la realtà ha superato la fantasia. Lecce di corsa by night si è aperta a noi con tutto il suo fascino e la sua suggestione. Fin dal giro di ricognizione effettuato a mezzora dal via con l'amico Massimiliano ci siamo resi conto che ci sarebbe stato da divertirsi e vivere una bella serata di sport. E così è stato.
Si parte poco dopo le 21 e il centro storico di Lecce, blindato alle auto, è uno spettacolo di colori. Attraversiamo Porta Napoli, Porta Rudiae, Piazza Sant'Oronzo, solchiamo lungo le vie del centro una marea di spettatori che incitano e seguono la gara, con applausi, urla, tifo da stadio. Il percorso è segnato interamente da nastri e centinaia di piccole fiaccole accese che danno un tocco magico ad una serata, quella che non ti aspetti, da incorniciare. Tutto davvero bello e suggestivo, con la presenza di mia moglie, della piccola Giulia che fa la brava e di Francesca che smania perchè vuol correre anche lei. C'è da togliersi le scarpe e correre scalzi, imitando in alcuni tratti l'Abebe Bikila oro olimpico di Roma. L'atmosfera c'è. Alla fine del primo giro grido a Piera di spostarsi a pochi metri dall'arrivo, ho voglia di fare una sorpresa a Francesca dandole il gusto di tagliare il traguardo.
Chiudo i miei due giri da 2,250 km in 24'36'', 163° su 297 giunti all'arrivo. Gli ultimi 30 mt sono la parte più bella, perchè li percorro mano nella mano con Francesca che mi attende a pochi passi dall'arrivo. Lo tagliamo insieme, lei se la ride a crepapelle e siamo entrambe emozionatissimi.
Pensare che poco prima, vedendone arrivare ben 162 prima di me, poverina aveva un pò perso la speranza e aveva confidato a sua madre:"Mamma, ma papà non vince mai?... sempre ultimo arriva?". Amore.



L'arrivo in coppia con Francesca...




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