"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 24 marzo 2014

LA MIA MARATONA DI ROMA - 2014 - ***FOTO*** - ***RISULTATI***



La maratona rappresenta davvero un evento sportivo ed umano unico nel suo genere. Ti coinvolge non soltanto nel gesto tecnico, ma addirittura nel tuo essere.
Il quadro, la tela, consuma le sue pennellate nel giro di poche ore, per qualcuno tantissime, per altri molto poche. Nel mio caso sono durate 4 ore e 5 minuti, ma quello che forse in alcuni casi conta di più è il contorno, la cornice per restare nella metafora. Una cornice che avvolge la tela fin dai giorni e dalle settimane precedenti e che dura fino a diversi giorni ancora dopo, fin quando l'acido lattico accumulato nei tuoi muscoli non ti consentirà di riprendere a camminare e correre senza che ad ogni passo il tuo pensiero non vada a quei momenti così intensamente vissuti.
Sarebbe dovuta essere la maratona da vivere con la mia famiglia, dopo diversi mesi, un paio d'anni ormai, che non ci muoviamo da casa per vari motivi. Ed anche questa volta i "vari motivi" hanno vinto, nel senso che il lavoro e sopratutto gli acciacchi influenzali degli ultimi giorni hanno impedito una partenza familiare. Così mi sono ritrovato a dover gestire una situazione diversa da come me l'ero immaginata: non più partenza in auto, ma in treno, lungo una tratta che difficilmente ripercorrerò sui binari: anzichè partire il giovedi sera e gestirmi con calma il venerdi ed il sabato precedente la gara a Roma, anche per motivi di lavoro, mi è toccata una levataccia di sabato mattina alle 3:30, con partenza in treno da Lecce alle 5:45 ed arrivo a Roma Termini alle 11:30, dopo una tratta appenninica da lavanda gastrica. Da lì, ci rechiamo subito all'alloggio, con bagagli al seguito tra metropolitane, autobus e una capitale davvero invivibile dal punto di vista del caos e del traffico. Pranzo costituito da un trancetto di pizza ed una veloce bevanda e poco dopo, per dolce, una coda immane per ritirare i pacchi gara all'Eur.
Per fortuna qui al Palazzo dei Congressi sono riuscito a rilassarmi un pò e ad entrare nel clima gara, grazie anche all'incontro (casuale) con il locale Club Rotary col quale abbiamo condiviso l'iniziativa della prossima 21 km che stiamo organizzando l'11 maggio a Nardò in collaborazione proprio con il Club Rotary; e grazie all'incontro (cercato) con l'amica che finora era stata solo virtuale, Elisa, con la quale abbiamo in comune una passione per la corsa e per la solidarietà, visto che anche loro spesso riescono a coniugare con l'associazione Spiragli di Luce le due cose. L'associazione era presente tra quelle delle charity nell'ambito della Maratona di Roma.





Con il mio idolo da sempre: Giorgio Calcaterra

Stanco morto e con una martellante emicrania ho affrontato una serata, una vigilia gara, tra le peggiori che mi potessero capitare. In trattoria ho ordinato un piattone di spaghetti conditi da tanta speranza, quella di riposare la notte quel tanto che potesse bastare per arrivare in condizioni decenti all'arrivo.
La notte: e chi se la ricorda? La notte tra sabato e domenica è successo un miracolo, un autentico miracolo. Mi sono sparato sette ore e mezza di dormita che non mi capitava da prima che nascesse Giulia, da almeno un anno ormai!!! Mai dormito così a lungo e mai svegliato così riposato, rilassato e convinto. Da qui comincia un altro racconto.



Mi presento al via della Maratona e dopo un caos vero e proprio per lasciare lo zaino al deposito bagagli, visto che non riuscivo a trovare il mio camion e che mancavano ormai meno di 15 minuti al via, riesco a trovare l'agognato mezzo, mi spoglio in fretta, lascio il bagaglio e me ne vado nella mia gabbia: pettorale 7422, gabbia C, la gabbia dei leoni, la gabbia di ferro!
Non sarà facile. Sono finalmente riposato e rilassato. cerco di concentrarmi dopo mesi di duro lavoro di preparazione della nostra gara, la Portoselvaggio Half Marathon, che ha tolto tempo ed energia alla preparazione di questa Maratona. Non sono, nè mi sento preparato, ma sono finalmente tranquillo e mi impongo una strategia attendista: piove a dirotto, sono bagnato fradicio, poco convinto dei miei mezzi tecnici: mi conviene fare il turista! Si parte...Poco dopo il Campidoglio una banda suona la musica della canzone dei sommergibilisti, la conosco: "...del nemico e nelle avversità se ne infischia perchè sa...che vincerà!". Diventa il mio mantra personalissimo che mi accompagnerà in questa 42 km di corsa lungo le strade della Città Eterna.
Le vie sono zuppe di pioggia, imposto il "navigatore", il pilota automatico del mio "sommergibile" ad un ritmo che mi consenta di non entrare mai in affanno e di gestire qualsiasi difficoltà. Comincio ad infischiarmene seriamente del nemico e delle avversità. Non ho con me nè il Garmin (che ho abbandonato da tempo), nè la voglia di guardare più di tanto il cronometro. Voglio solo ascoltare le mie gambe, la mia testa ed i miei polmoni, mi guideranno loro e loro sapranno loro cosa fare. Mi godo lo spettacolo dei 20.000 che partono con me, mi perdo nel leggere sulle loro maglie i paesi di provenienza, gli sponsor, le frasi che si sono stampati certi podisti sulle canotte, le stravaganze di alcuni corridori un pò matti o mattacchioni che dir si voglia, alcuni passi particolari, alcune battute, le frasi, gli scherzi...i colori, la musica delle fanfare e della gente che a bordo strada pur sotto la pioggia non smette mai di incitarci al passaggio. Alcuni mi chiamano a gran voce per nome, incitandomi con forza a non mollare. E quando mi stavo convincendo che ero così famoso da essere riconosciuto al passaggio, mi rendo conto che ho il nome GIUSEPPE stampato sul pettorale. Una vana illusione di grandezza, non sono Abebe Bikila e non sono certamente scalzo, anzi ho ai piedi l'ultimo modello di Mizuno regalate da Piera, Francesca e Giulia in occasione della Festa del Papà da poco trascorsa. Grandi scarpe!
Questa è da sempre la Maratona di Roma, un concentrato di emozioni che non basterebbero giornate intere a descrivere e ripercorrere. La gara...sì la gara...questa volta vola via abbastanza facilmente. Il mio ritmo un pò volutamente (ed un pò forzatamente) blando mi consente di non soffrire quasi mai cali di forma o crisi. Sarà un ritmo costante che si aggirerà sui 5'45" a km, secondo più secondo meno. sarà sempre così e scivolerà via, in solitaria, si fa per dire, tra 20.000 altri podisti che come me hanno deciso di divertirsi e misurarsi. Unici tentennamenti verso il 34° primo ed il 39° km poi, subito dopo l'incontro con mio cigino Alessandro, che lavora lì a Piazza del Popolo e che mi scatta due belle foto. Ed è quasi finita ormai.



Taglio il traguardo fresco, mai sofferente, rilassato, in scioltezza oserei dire.
Quattro ore e cinque minuti e quarantasei secondi al real time.
Quattro ore e otto il tempo generale.
Una bella Maratona di Roma, oserei dire "matura", diversa per certi aspetti sia come impostazione mentale, sia come condotta di gara, rispetto alle otto che l'avevano preceduta, quattro delle quali corse proprio attorno al Colosseo. La prossima, la decima, sarà la maratona "dell'anniversario".
Non so ancora nè dove, nè quando la correrò.
So per certo anche quella, proprio come questa, sarà a a modo suo speciale, unica ed irripetibile.
Alla prossima.




Pettorale: 7422 - SPENGA GIUSEPPE

Anno di nascita: 1976 - Nazionalita': ITA
Società: SPORT RUNNING PORTOSELVAGGIO
Tempo finale: 4:08:04
Posizione assoluta: 7028°


SplitTimemin/KmDeltamin/KmRealTime
Via Ostiense (5K)0:30:396,070:30:396,070:28:20
Via Ettore Rolli (10K)0:58:315,510:27:525,340:56:12
Lungotevere dei Sangallo (15K)1:26:535,470:28:225,401:24:34
Via della Giuliana (21.097K)2:01:115,440:34:185,371:58:52
Piazza Lauro De Bosis (25K)2:23:355,440:22:245,442:21:17
Viale della XVII Olimpiade (30K)2:52:485,450:29:135,502:50:29
Lungotevere Arnaldo da Brescia (35K)3:22:325,470:29:445,563:20:13
Via dei Fori Imperiali (FINISH)4:08:045,520:45:326,194:05:46



3 commenti:

  1. beato te che avevi ancora la forza di sorridere. io da piazza venezia in poi penso di non aver visto nulla. testa bassa e "pedalare". non ricordo nemmeno il passaggio in piazza di spagna.

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  2. Unico nel genere e bravo bravo bravo! Il sorriso al 39.mo km esprime bene la bella persona che sei. Complimenti Giuseppe

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  3. Unico nel genere e bravo bravo bravo! Il sorriso al 39.mo km esprime bene la bella persona che sei. Complimenti Giuseppe

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