"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 10 marzo 2014

Da grande

Continua, tra un ritaglio di tempo e l'altro, la preparazione alla maratona meno preparata tra quelle finora corse e, ci tengo a precisarlo, tutte portate a termine. Roma 2014 è stata programmata più per voglia di "evasione", per necessità personale più che per espressione tecnica di corsa. Non mi concedo una gita fuori porta da quasi due anni e davvero pensavo di scoppiare se non mi fossi organizzato per una maratona. Ed eccomi giunto nuovamente alla soglia del mio quinto debutto nella capitale.
Chi vivrà vedrà come andrà a finire e l'obiettivo minimo a 'sto giro è più che mai impostare un ritmo di gara che mi consenta di tagliare il traguardo. Me ne infischio del tempo finale, ma davvero! Non mi porto dietro neppure il Garmin. Non lo dico per buttare avanti le mani, come spesso si tende a fare nel podismo. Chiudere la 42 km del 23 marzo è il mio obiettivo massimo, tutto il resto non conta.
Intanto ieri mi sono corso la bella mezza di Lecce, che quest'anno è stata azzeccatissima: percorso, organizzazione e partecipazione, oltre che clima, sono stati tutti a puntino. Bravi tutti. Se riuscissimo noi tra due mesi a fare almeno altrettanto bacerei la terra sotto i miei piedi.
Una mezza a quindici giorni da una maratona casca proprio a fagiolo, non c'è che dire. Inutile che dica com'è andata dal punto di vista tecnico: commentare un 1:53' non è eccezionalmente gratificante, ma così è in questo periodo, prendere o lasciare.
Mi sono allenato poco, male, senza testa, nè coda. L'impegno personale della 21 km che stiamo portando avanti per il prossimo 11 maggio a Portoselvaggio ha di fatto catalizzato i miei ultimi 4 mesi di vita, confermando quello che in parte "temevo" alla vigilia dell'imbarco su questa nave: non è, nè sarà facile. Infatti non lo è. Certo l'impresa sarà gratificante, senza ombra di dubbio. Ma forse è bene che rifletta, all'indomani della Maratona di Roma prima e della nostra 21 poi, su cosa davvero Giuseppe Spenga vuole fare da grande. Vorrei davvero più di ogni altra cosa, almeno una volta, pensare a me e soltanto a me. Ci sarà modo e tempo per riflettere, adesso non serve.
Adesso serve correre. E correrò...più forte che posso, come sempre da quando son nato d'altronde.
Alla prossima.

Arrivo "Corri a Lecce" - 2014

Nessun commento:

Posta un commento