"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

venerdì 3 maggio 2013

Spremuta di limone

Oggi la piccola Giulia ha compiuto il primo mese di vita, un periodo molto molto intenso, per lei che comincia  ad ambientarsi in famiglia; per "la grande", Francesca, verso la quale occorre effettivamente rivolgere molte più attenzioni che in passato per farle superare quel forte, a tratti fortissimo sentimento di gelosia nei confronti "dell'intrusa"; per la mamma, che si divide tra allattamento, casa e lavoro, essendo già rientrata tra i fornelli dai quali si assenta ogni tre ore per la poppata; per il papà, che come ampiamente previsto non ha più molto tempo per se stesso, ma ormai è sempre più assorbito dalla situazione: lavoro, impegni, famiglia...lavoro...e lavoro.
E ogni tanto corsa, tipo domenica scorsa a Veglie, dove sotto un torrido sole cocente si è consumata "la tragedia" di una prestazione da dimenticare sotto tutti i punti di vista: il caldo asfissiante ci ha sicuramente messo del suo ( e non è stato poco, visti i primi 30°della stagione), ma anche una grossa stanchezza fisica e mentale accumulata hanno fatto da ingrediente di una gara sui 10.000 chiusa in 48' e soprattutto in grande affanno e sofferenza. Lo avevo ampiamente previsto nei mesi scorsi che sarei arrivato così a maggio, fin da quando i miei compagni cominciarono a pensare di poter preparare la 100 km del Passatore ed io, che pure ero stato a maggio scorso il promotore di questa "follia", in autunno mi tirai indietro dagli allenamenti perchè già immaginavo che gravidanza di mia moglie e nascita avrebbero rappresentato per me un enorme carico di lavoro aggiuntivo, assolutamente inconciliabile con qualsiasi seria preparazione atletica. Infatti, come volevasi dimostrare, eccomi giunto a maggio 2013 con una scarsa e saltuaria distanza nelle gambe, ma con una stanchezza ed uno stress stratificato, degno di chissà quale galoppata invernale. 
La mia galoppata, in realtà, con la corsa ha poco o nulla a che fare ultimamente e comincia tutti i giorni alle 6:15 da un paio di mesi a questa parte, con ben due ore d'anticipo rispetto al passato e si conclude, se tutto va bene,verso le 22, quando rincaso dal lavoro mezzo morto. Tempo per gli allenamenti sempre poco e testa sempre pesante. Superati i 5-6 km la sensazione è di aver spremuto il limone fino ai semi...
Passerà, già lo so: così come avevo previsto l'arrivo della "tempesta", già predico per il prossimo autunno ampie schiarite all'orizzonte. Nel frattempo devo solo tenere duro ed avere pazienza, tanta pazienza, convinto che adesso ci sono cose più importanti alle quali pensare che non la corsa o le gare o le manifestazioni podistiche in genere. Ho cancellato qualsiasi calendario, qualsiasi appuntamento, qualsiasi cosa che superi i 10 km., che per adesso bastano e avanzano.
A presto.


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