"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

lunedì 6 agosto 2012

COSA FA GIUSEPPE SPENGA QUANDO NON CORRE???

L'ultimo post l'avevo dedicato allo sport degli altri, quello raccontato al limite tra l'indiscrezione ed il gossip, esercizio un pò da bar dello sport lo ammetto. Le cose, per inciso, poi sono andate sempre peggio per i nuotatori olimpici, leggasi Pellegrini, Magnini e Co., ed il discorso sulle loro scarse prestazioni sarebbe un pò troppo lungo da affrontare, oltre che improvvisato. Quindi chiudo tutto con un definitivo "...ecchissenefrega!" e vado avanti.
Parliamo di sport praticato, che poi è quello che conta per davvero e mi appassiona sicuramente di più.
Ieri sono tornato a correre una gara, estiva per antonomasia: la Stracittadina del Borgo, a Muro Leccese, un bellissimo e suggestivo percorso urbano nel cuore del Salento, tra i vicoli di un bellissimo centro storico, attraverso corti e piazzette, facciate di chiese barocche e aie, stradine e davanzali adornati da vasi di basilico e menta (o basilico che sa di menta, come dice una mia amica "lontana" di origini liguri, che di basilico se ne intende, evidentemente).


La corsa dal punto di vista tecnico ha rappresentato un bel test, di strategia e mentale, e questo sicuramente mi aiuterà un pochino nel futuro, se è vero com'è vero che quest'inverno comincerò a preparare l'impresa della 100 km e quindi occorrerà lavorare molto anche sulla testa, oltre che sulle gambe: il caldo torrido di ieri pomeriggio (circa 36° alla partenza, alle 18:45!!!) mi ha indotto a percorrere i primi 3-4 km ad un ritmo al di sotto delle mie potenzialità, senza mai entrare in sofferenza e debito d'ossigeno. Il primo dei due giri previsti dal percorso è scivolato in tutta tranquillità e nel secondo ho potuto quindi gestire la situazione con calma e arrivando a tagliare il traguardo con "freschezza", nonostante la temperatura altissima. Tempo finale 47'00" netti x 9,590 km.
Il momento più esaltante? Quando all'arrivo mi hanno dato il piattino contenente anguria, pesche e crostata alla frutta! Indimenticabile.


Scherzi a parte, gara bellissima, da incorniciare e da ricordare con un pacco gara caratteristico: il salentinissimo "sponzafrise", che vale quanto una medaglia d'oro olimpica!
Insomma, a conti fatti è andata meglio a me a Muro che alla Pellegrini a Londra!


("Sponzafrise" olimpico!!!)

1 commento:

  1. dopo aver faticato tanto trovarsi una bella fetta d'anguria non è niente male. piccole cose che rendono una gara grande

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