Sì, insomma, in un momento storico in cui la filosofia del "celodurismo" non sembra più andare particolarmente di moda come una quindicina d'anni fa, a sole quattro settimane dalla Collemar-athon di Barchi, è tempo di spingere sull'acceleratore e buttarsi a capofitto per strada.
Passo dopo passo, questa settimana ho programmato una serie di lavori specifici di carico prima delle tre settimane necessarie a scaricare fatiche, tensioni e sciogliersi un pò, concentrandosi magari più su alimentazione e stile di vita.
Così oggi avevo programmato di correre 21 km e alla fine mi sono ritrovato con il cronometro che dopo 2h 17' segnava ben 24,500 km, frutto di un giro bello largo e articolato, partito da Nardò e proseguito a Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Portoselvaggio e rientro. Due sole soste, al 9° ed al 13° km. Un sorso d'acqua e via in un pomeriggio assolato e tiepido, seguito alla bufera di vento, pioggia e freddo che ha fatto ripiombare l'intero Salento in un clima più natalizio che pasquale, con tanto di caminetti accesi a giacconi al seguito.
Stato di forma abbastanza buono, tutto sommato in ripresa. Me ne accorgo dai pensieri che inevitabilmente si susseguono nel corso di quasi due ore e mezzo di strada solitaria e che riportano per la maggiorparte alla voglia di continuare a correre e partecipare a nuove sfide future, a nuove manifestazioni, a nuovi traguardi da tagliare. Quando ti senti così positivo vuol dire che lo spirito è quello giusto e le gambe, quasi per inerzia, vanno.
Adesso ho programmato per giovedi prossimo un'altra uscita di circa 15-16 km, cercando di inserire qualche km ad un ritmo più brioso; ed infine intendo chiudere la settimana con l'ultimo lunghissimo, da 36 km, probabilmente sabato pomeriggio o, al limite, domenica mattina.
Alla prossima.
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