"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

giovedì 15 marzo 2012

Domenica o lunedi?

Oggi ho percorso 14,660 km su un tracciato contorto e studiato apposta per fare impazzire i miei muscoli e le mie articolazioni e "svegliarle" un pò. Missione compiuta: 1h 18' di saliscendi praticamente ininterrotti e stasera le gambe e le ginocchia fanno un pò male. E questo "dolore" mi dà una enorme soddisfazione, come non accadeva da tempo. Già, perchè il "dolore", o meglio sarebbe dire "l'indolenzimento" è sintomatico di un lavoro fatto bene e che servirà, ne sono certo, alla prossima maratona. Oltre che ad introdurre alla perfezione un concetto.





Capita molto spesso che qualcuno mi chieda consigli per cominciare a correre. Già tempo fa dedicai un post abbastanza articolato a questo argomento. Capita anche, ancor più spesso, che le persone alle quali ho dato consigli poi, dopo le fatidiche due o massimo tre uscite, mollino tutto e continuino la loro vita senza la corsa. Poco male. Io dico che piuttosto che fare qualcosa che non ci piace fare, meglio non farla. Tanto più se quel qualcosa è correre, un esercizio abbastanza faticoso e che richiede una certa continuità, caparbietà e attitudine ad una fatica "gratuita", nel senso di fine a se stessa, che non ordina nessuno di fare.

Non fa niente, allora: se correre non ci piace, non corriamo. Finchè possiamo scegliere con la massima libertà di coscienza la discriminante, insomma, è sempre il piacere o meno che ognuno di noi prova a fare questa o quell’altra cosa. E la sensazione che quel gesto ci regala, che può essere piacevole oppure sgradevole.

E’ come quando ti svegli in piena notte, magari per andare in bagno: ti guardi attorno nella stanza, in preda ad un attimo di stordimento; getti lì uno sguardo angosciato alla sveglia che ti ticchetta accanto e conti mentalmente le ore che ti separano dal momento fatidico in cui ti dovrai alzare per andare al lavoro.

Che sia sabato notte, o domenica notte, è sempre lo stesso tempo che passa e tu ti sei svegliato sempre alla stessa ora. Quel che cambia è la sensazione che provi nel ricordarti che il giorno dopo può essere domenica…o lunedì. E non è mica la stessa cosa.

Quando ti viene il pensiero di andare a correre, tra mezzora o mezza giornata, se ti senti come quando il giorno dopo è domenica, allora la corsa ti trasmette la sensazione giusta. Se no, lascia perdere.

Un lunedì a settimana, credimi, basta e avanza!

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