"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

domenica 26 febbraio 2012

La mia amica più fedele - *COMMENTO* e *FOTO* alla mezza di Seclì


Giungono buone notizie da Roma, dove oggi il grosso della squadra ha portato a termine la Romaostia, ed altrettanto buone sono le notizie dell’altra mezza maratona, quella di Seclì, corsa stamattina da me e dagli altri quattro compagni di squadra che questa bella domenica di sole se la sono comunque voluta godere per strada, come sempre, ma tra le mura amiche di casa.

Bella la “Mezza dei Tre Comuni, partita in perfetto orario alle 9.30 dal piccolissimo paesino della provincia di Lecce di Seclì e snodatasi lungo i 21 km del percorso tra Aradeo, il paese balzato agli onori della recente cronaca nazionale per aver dato i natali alla vincitrice del Festival di Sanremo, Emma Marrone; e Neviano, fino a tornare in Piazza S. Paolo dopo aver percorso un lunghissimo rettilineo, per due volte.

La partenza è un po’ da "kamikaze": non siamo migliaia, ma comunque non ci stiamo comodi nella piccola stradina, subito dopo la prima curva, che viene scelta per dare il via alla gara. E parto un po’ imbottigliato, come tutti d’altronde. Gomito a gomito. Si poteva fare francamente meglio. Subito dopo, però, la corsa si apre, le strade diventano più larghe e percorribili, i gomiti ed i talloni si allontano gli uni dagli altri ed a farla da padrone è un percorso abbastanza gradevole, con qualche sali-scendi che non guasta e che diventa a tratti impegnativo soprattutto all’ingresso di Neviano.

Molti sono a correre nella più blasonata a Roma, dicevo all’inizio, e non ci sono forse i numeri delle grandi occasioni; ma comunque siamo in tanti e tutti corrono che è una meraviglia. C’è abbastanza tempo a disposizione per prendersi la prima tintarella della stagione, sotto un sole pungente ed un’arietta bella tiepida che lascerà di lì a poco la forma della canotta da gara sulla pelle, sotto la doccia.

Taglio il traguardo non stravolto, ma comunque provato da una gara maschia e muscolarmente impegnativa.

Il tempo finale è di quelli da incorniciare: 1h 38’ 48”. Non è PB, ma solo perché mi sono tirato alla morte la mezza di Gallipoli di due domeniche fa, realizzando lì il mio personale. Ed oggi ne ho un pochino risentito, a tratti stanco.

Con la mezza di Seclì si chiude un ciclo fantastico iniziato a metà ottobre, al mio ritorno da Courmayeur dall’Arrancabirra. A quella prima settimana del mese ne seguì seguita una di grande difficoltà, fisica e psicologica. Capita. Ad un certo punto improvvisamente ed in un certo modo inspiegabilmente è scattato in me qualcosa. Dalla terza settimana di ottobre mi sono messo sotto come non avevo forse mai fatto prima di allora: ho definitivamente smesso di fumare, tagliando ogni ponte con quel maledetto vizio che non mi aveva mai del tutto abbandonato e che ad ogni occasione tornava a ricordarmi quanto fossi debole e schiavo del fumo; ho pensato ad un’alimentazione diversa, alternativa, iniziata per caso, leggendo un libro regalatomi per caso da una mia cliente e che mi ha letteralmente rapito la mente: piccole rinunce alla carne, sfociate ai primi di dicembre in un vegetarianesimo convinto, ormai quasi completamente realizzato; da lì in poi ho cominciato a sentirmi da Dio: gambe, testa, polmoni hanno ripreso a girare alla grande e la convinzione di poter realizzare qualcosa di importante per me l’ho provata tagliando il traguardo della mezza di Parabita con un PB portato a casa con le unghie e coi denti. A questa mezza è seguita quella di Corigliano, con un altrettanto ottimo tempo. Quindi Collepasso, sempre 21 km; e poi ancora Galllipoli, nuovo PB, con la lancetta che si ferma sull’ora e trentasette. Fino a giungere ad oggi, la mezza di Seclì. Sono soddisfatto, inutile negarlo. Era quello che volevo e l'ho raggiunto, e non ho alcuna intenzione di fermarmi qui.

Adesso manca all’appello la mezza di Lecce, del prossimo Marzo, che però mi vivrò diversamente: ad oggi seguiranno tre giorni di fila di riposo assoluto; ne ho bisogno per ricaricarmi e programmare l’allenamento specifico per la prossima maratona del 6 maggio, a Barchi (PU), una maratona che mi voglio godere senza impossibili velleità di tempo, vista l’altimetria da elettrocardiogramma da film horror! La mezza di Lecce sarà un intermezzo di allenamento gradevole e nulla più.

Adesso, ora come ora, cerco un meritato riposo. La corsa, la mia amica più fedele di sempre, in questo periodo magico non ha tradito: mi ha preso per mano proprio quando ne avevo bisogno e portato a spasso tra le strade del mio mondo. Non finirò mai di ringraziarla abbastanza per questo.


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