L'impressione, appena arrivato a Santa Caterina, è stata quella di una marina che si prepara già alla prossima primavera-estate, con alcuni runners che cominciano già a fare capolino per tentare di rimettersi in forma per la prossima prova-costume.
Se continua così noi ce ne dovremo andare presto nell'entroterra, in una sorta di ritiro in letargo alla rovescia: succede infatti che in autunno/inverno, quando il lungomare è quasi deserto sia di passeggiatori sia di auto, tocchi a noi popolare le marine con le nostre corse più o meno solitarie e con occhi strabuzzati che ci guardano, compassionevoli, correre sotto la pioggia, la tramontana e col mare in burrasca. Quando invece arriva la bella stagione ci tocca fare la gimkana tra i passeggini, le comitive che si spaparacchiano a prendersi tutto il marciapiede e la selva di auto in coda che ci fanno respirare un pò troppo smog per i nostri gusti: e così ci ritiriamo nell'entroterra, in campagna, a macinare kilometri di beata solitudine estiva in compagnia di ramarri e tumi.
oggi scarico, dicevo: poco più di sette kilometri e mezzo e sette scatti da cento metri. Domenica prossima correrò la mia ultima mezza programmata, quella di Seclì. Poi ce ne sarà un'altra, Lecce a marzo, ma la mente ormai sarà alla maratona di Barchi/Fano del prossimo maggio. Quindi si allungherà, e di parecchio, la distanza da percorrere. Tra tumi e ramarri...
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