"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

venerdì 5 luglio 2013

"Pensieri ghiacciati" - *FOTO*

Riprendendo il precedente, quelli di questo post sarebbero dovuti essere "pensieri a freddo", cioè il seguito ragionato e tecnico del racconto relativo alla gara di Minervino. In realtà, visto il ritardo cronico col quale ne parlo, si può ormai parlare di... "pensieri ghiacciati"!
L'estate ormai ampiamente iniziata dilata gli orari e, soprattutto la sera, restringe terribilmente il tempo dedicato al riposo: così ti ritrovi a sederti davanti al PC ad orari assurdi, a mezzanotte o giù di lì, con la testa già proiettata al suono della sveglia della mattina dopo e pur avendo tante cose da poter e voler raccontare, è sempre un pò troppo tardi per farlo.
Tornando a Minervino, ho proprio voglia di dire che è stata una gara molto bella, patrocinata dal CSI, che non è la Fidal per quanto riguarda organizzazione, pacchi gara e contorno alla corsa, ma che da qualche anno in qua sta molto migliorando a mio modesto parere, offrendo un "prodotto podistico" di ottima qualità. Suggestivo più di ogni altra cosa il percorso scelto per correre questi 7,600 km in un clima caldo ma non torrido, lungo strade urbane ed extraurbane, caratterizzate queste ultime da splendidi passaggi su sterrato, all'interno di uliveti secolari, costeggiando meravigliosi Menhir e Dolmen tipici di certe zone rurali del Salento più suggestivo, quello che trasuda storia, cultura e paesaggi ultra millenari.


(Dolmen "Scusi" di Minervino)

Davvero azzeccato questo connubio tra corsa, sport e cultura. A me piacciono moltissimo queste gare che si svolgono su percorsi che saranno forse meno veloci e tecnicamente meno ricercati dai runners più evoluti, ma che sicuramente catturano la mia fantasia ed il romanticismo di chi come me corre anche e soprattutto per "evadere" un pò dalla cosiddetta normalità.
Non c'era il pubblico delle grandi occasioni e questa gara non ha registrato numeri significativi, anche perchè la data infrasettimanale (martedi) e la pessima pubblicizzazione della stessa nei giorni precedenti non hanno certamente aiutato. 
Tuttavia i miei 37'27" e soprattutto la relativa facilità di corsa, il sentirsi sempre in gamba e un fiato mai tanto corto da farmi soffrire più di tanto mi confortano per i frutti che cominciano ad arrivare dopo un'invernata ed una primavera da dimenticare e mi fanno ben sperare per il futuro. 
Voglio pensare positivo: al prossimo appuntamento il 14 luglio, la Scalata delle Veneri di Parabita, gara quasi interamente in salita, volerò... come San Giuseppe da Copertino! 
Alla prossima ;)

Io (al centro) insieme ai miei due compagni di squadra Claudio (a sn) e Samuele 

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