Domani inoltrerò formale richiesta agli organizzatori della
Mezza Maratona di Gallipoli perché dall’anno prossimo si chiami come merita:
non più “Mezza dello Jonio”, bensì “Mezza Maratona dello Iodio”!
Non passa anno infatti che la bellissima manifestazione
gallipolina non ci regali (si fa per dire) o uno sciroccone o un maestrale
memorabile, capace di gonfiare le onde sull’interminabile lungomare che dalla
Città vecchia porta all’Hotel Costa Brada, andata e ritorno “a bastone” per due
volte, per un totale di 21 km e 197 mt.
(Foto Claudio Calò)
Salsedine, vento, sabbia lungo il percorso… se non è così
non è Gallipoli e se non è così, d’altronde, non è divertente!
Infatti è stata divertente questa edizione, che mi ha visto
partire assieme a due miei compagni di squadra, uno fuoriclasse (Samuele),
classificatosi all’ottavo posto assoluto
e l’altro ancora dentro la classe, ma se si impegna un altro po’ sbattiamo
fuori pure lui prima o poi (Massimiliano). Io invece nella classe ci sto da
sempre, nella zona più vicina alla lavagna, quella dei somari. Ma comunque la
mia schifosa-dignitosa 1h 46’ l’ho fatta anche quest’anno: restando nella metafora
scolastica, diciamo un “sei politico”, va’.
Promosso insomma.
Mi sono divertito e questo è ciò che conta, come sempre. A
parte i problemi respiratori che mi stanno perseguitando da un paio d’anni e
che domani pomeriggio saranno oggetto di una vista specialistica, per il resto
va tutto bene. Forse ho esagerato il ritmo alla partenza, facendomi trascinare
per i primi due-tre km a 4’40”, salvo poi farmi un esame di coscienza in corso
d’opera e capire che se avessi continuato così, con quel vento laterale che
ogni tanto si infilava di fronte, sarei ben presto scoppiato. Infatti ho
avvertito forte e chiaro un crollo verso il 9° km, pagato a caro prezzo per i
successivi 4 km. Dopo il 13° ho ripreso un ritmo più abbordabile ed ho chiuso
senza particolari difficoltà, affaticato ma non distrutto. Una bella gara
insomma tutto sommato.
Sapendo che andavo a Gallipoli, un caro amico stamattina mi
ha chiesto (scherzando) di comprargli del polpo. Io che sono vegetariano polpo
non ne mangio e quindi dovrà accontentarsi di quei due polipi che albergano
stabilmente nelle mie narici e che mi stanno letteralmente crepando ormai.
Appena li tolgo, spero presto, glieli porto. Promesso Carlo! Domani farò questa
visita specialistica, che segue la TAC di alcuni mesi fa. Respiro a mezzo
servizio e spessissimo mi si infiammano tonsille, gola, e setti nasali. Una
vera tortura.
L’ultimo pensiero della giornata va quindi a S. Biagio, del
quale oggi ricorre la festa: solo lui può “proteggermi dal mal di gola e da
ogni altro male. Amen”.
Alla prossima ;)
Nessun commento:
Posta un commento