"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)

sabato 17 marzo 2012

25 km, dedica e *Foto*

25 km e spiccioli in 2 ore e 24 minuti è il bilancio di un pomeriggio di corsa in compagnia di tutti i miei compagni che assieme a me stanno preparando la prossima maratona. Per la verità la primissima impressione è che loro siano parecchio più avanti di me con la preparazione e se la 42 km si corresse tra un paio di settimane sarebbe molto probabile un loro arrivo più o meno agevole ed un mio quasi sicuro ritiro, cosa peraltro mai verificatasi nelle precedenti edizioni tutte portate a termine.



Oggi avevamo programmato tre soste: una ai 25 km, un’altra ai 30 e l’ultima ai 35. Partenza dalla zona 167 di Nardò e tutta la litoranea fino a Gallipoli, attraversamento della cittadina ionica, perimetro delle mura vecchie e poi ancora lungomare fino a Mancaversa, marina di Taviano, in direzione Ugento. Su 10 podisti in corsa, cinque si sono fermati al primo stop, uno poco dopo il secondo (al 33°), e quattro hanno portato a termine l’intero percorso. Io ero tra i primi e tra i cinque ero quello messo decisamente peggio. Bella schifezza. La stagione delle 21 km ruggentiche pure i regalato delle enormi soddisfazioni fino a qualche settimana fa ha lasciato però le sue zavorre nelle mie gambe.

Non sostengo più di 23-24 km, poi cominciano problemi seri di tenuta, soprattutto alle articolazioni, e soprattutto alla caviglia destra che ad un certo punto ho cominciato a sentire un po’ addormentarsi. Mancano ancora 45 giorni e l’impressione che ricavo da questo test è che dovrò macinare parecchi km per mettermi apposto, considerando soprattutto il percorso molto difficile della Collemar-athon, un susseguirsi continuo di salite e discese, alcune mi dicono molto impegnative.

Basta guardare le prestazioni di tutti i maratoneti nella maxi classifica della rivista Correre pubblicate a Gennaio scorso (l’immagine del blog in alto è presa da lì, n.d.r.) per rendersi conto di come tra i runners che hanno portato a termine più di una maratona nel 2011, chi ha corso la Barchi-Fano ha registrato in essa uno dei suoi peggiori tempi, spessissimo il peggiore.

Una maratona molto impegnativa quindi, che necessita di una preparazione particolare per essere portata a termine. Già, perché fare il tempo lì sarebbe da pazzi e non ci penso neppure. Penso solo a tagliare il traguardo e da questo pomeriggio ci penso con una certa “preoccupazione”. Ma gli allenamenti, si sa, servono proprio a quello: ad acquisire gambe, fiato, strategia e tattica di corsa, ma anche e soprattutto la giusta consapevolezza su come gestirla al meglio.

Bene, per oggi basta così. Mi godo questo weekend di riposo facendo l’”in bocca al lupo” a tutti i runners che correranno tra poche ore la Maratona di Roma e spero che sia bella anche la fiction che la Rai dedica alla storia di un grande maratoneta, Dorando Pietri, domenica e lunedì sera in prima serata.

Una volta tanto, non solo palle che rotolano…

Alla prossima.



2 commenti:

  1. Dai Giuseppe che in 45 giorni si possono fare ancora cose buone. Allenati su percorsi ondulati simili a quello di gara e per la caviglia farei degli esercizi di mobilizzazione, tecnica di corsa e darei anche un'occhiata all'allacciatura della scarpa: non vorrei che correndo a lungo il piede si gonfio leggermente e venga stretto oltremodo dalle stringhe. Buona continuazione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutto ok, Franchino! oggi 12 km e mezzo, salitone e forma (quasi) eccellente. Erano strascichi di malanno, sto rientrando nei ranghi! ;)

      Elimina