Meno
quindici giorni alla mia prossima maratona, quella di Palermo. L'idea è nata
alcuni mesi fa dall'invito a partecipare rivoltomi da un mio amico, Samuele, il
top runner della nostra società podistica e quindi lo prendo in partenza come
un buon augurio! Lui, però, farà la 21. Io ho scelto di correre la 42, invece,
perchè mi piace quando mi sposto da casa che ne valga la pena. Ancora una volta
cercherò di cogliere l'occasione per "visitare" la città in un modo
originale, cioè correndo per 42 kilometri al suo interno. Ho corso cinque volte a
Roma, una da Barchi a Fano, una a Firenze, più due edizioni della locale
maratona del Salento (Parabita). Nel caso di Roma e Firenze, posso dire aver
avuto la originale possibilità di fare il turista di corsa: vorrei sfidare
qualsiasi altro turista ad aver anche solo camminato quanto io ho corso in
queste città.
Ora la storia si ripeterà a Palermo, una città
meravigliosa in una regione che considero la più bella d'Italia. Ci sono già
stato due volte, toccata e fuga, e mi auguro che questa sia la volta buona
per potermela godere di più. E diversamente, di sicuro.
Intanto, dal punto di vista tecnico, ho fatto un
allenamento che nella prima parte riprendeva una tabella on line di Orlando
Pizzolato. L'ho seguita fino a quando, alla vigilia dell'Arrancabirra, ho avuto
un lieve mal di gola che non ho voluto trascurare per evitare che si
trasformasse in qualcosa di più serio. Immediatamente dopo è arrivata la
settimana dell'Arrancabirra e qualche allenamento specifico è saltato. Di
ritorno da Courmayeur ho proceduto a sensazione. Non posso dire di aver fatto
l'allenamento del secolo, ma neppure di essermi cullato. Non farò il tempo
della vita, non farò il PB, non credo di averne le carte in regola. Le gambe ci sono, la testa pure. Rispetto al primo
dei tre lunghissimi fatti, i miglioramenti sono stati evidenti: ai 27 arrivai
distrutto; ai 31 della scorsa settimana provato, complice anche un percorso
complicato da continue salite discese e sterrato; oggi non voglio dire di
essere arrivato fresco, ma il percorso piano e la bella mattinata hanno
contribuito ad un arrivo sereno. Dal 30° al 32°, essendomi accorto che se
continuavo sul lungomare non avrei portato a termine il percorso programmato,
ho fatto il salitone che da Santa Maria al bagno porta a Villaggio Santa Rita,
una bella botta. da lì all'arrivo è stato sempre un susseguirsi di salitelle e
discese. Nonostante tutto mi sento ok. Mi sento pronto per la maratona di
Palermo e conto di chiuderla.
Per la cronaca: è la mia decima maratona, non posso fallire!
Per la cronaca: è la mia decima maratona, non posso fallire!
Il percorso è stato accidentato, ma le tappe fondamentali le hai fatte. Ora c'è solo da concentrarsi e rilassarsi. In bocca al lupo, Giuseppe!
RispondiEliminaPS: Palermo è splendida, ci sono stata tanto, troppo tempo fa; merita un ritorno, e una maratona è la scusa perfetta. Magari l'anno prossimo ci vediamo lì :)
Chiara