Poche uscite ancora in questo inizio 2015, ma molto intense. C'è da migliorare e ci sono proprio da muovere i primi passi con una disciplina, quella del trail, che c'entra poco o nulla con la tradizionale corsa su strada. In 12/13 anni di corsa su strada non avevo mai incontrato tante difficoltà come in questo mese e mezzo che ho scelto di tuffarmi nei sentieri contorti, sconnessi e brulli della mia terra.
Meno di due mesi, e già posso contare due cadute rovinose. Diciamo che mi è andata di lusso, sia la prima che la seconda volta.
Prima uscita del 2015, due giorni dopo Capodanno, becco una pietra in pieno sul piede in spinta e mi ritrovo in una frazione di secondo lungo faccia in giù, col braccio sinistro che rovina per terra ed il polso sinistro che picchia sul suolo. Il caso ha voluto che fossi caduto su un tratto morbido, erba ed aghi di pino e terra e quella che poteva essere una pessima caduta si trasforma in un'esperienza da ricordare. Neppure un graffio.
Oggi, a distanza di poco più di venti giorni, sto completando un giro di "perlustrazione", poco più che cazzeggio e qualche foto, sta per venire buio (maledetti orari impossibili!), a circa un kilometro dall'arrivo improvvisamente il sottobosco diventa folto, non vedo una grossa pietra, il risultato è che stramazzo un'altra volta per terra. Ma vaff****! Ancora una volta la sensazione è che la fortuna mi abbia voluto bene. Non trovo rocce o spuntoni di pietra sotto di me, anche se stavolta un ricordino lo porto a casa: la rotula destra picchia violentemente sul suolo. Un dolore incredibile. Mi viene da piangere, sono preso dallo sconforto.
Mi rialzo, a sangue caldo il dolore mi passa presto, ma adesso che sono qui sul divano a scrivere, se mi fermo più di un quarto d'ora col ginocchio accidenti se mi fa male!
Credo non ci sia nulla di rotto, anzi, ne sono certo. ma queste due esperienze mi hanno insegnato le prime cose che ci sono da imparare su questa disciplina: non si scherza. Non basta avere un bel paio di scarpette da trail ed uno zainetto in spalla. Serve concentrazione, bisogna sollevare con più decisione i piedi da terra ed evitare di correre radente come per tanti anni ho imparato a fare su strada, bisogna non forzare o osare troppo. Si rischia davvero di farsi male.
Ora sto preparando questo mio debutto che spero avvenga a fine aprile al Trail della Tolfa, e stasera ho già adocchiato un paio di appuntamenti che potrei pure tentare. Bisogna lavorare con pazienza, la dote che ritengo essenziale nello sport e nella vita.
Intanto domenica ho la mezza di Gallipoli, alla quale mi sono iscritto per cominciare ad allungare ancora un pò la distanza nelle gambe. Spero di riuscire a partire. Ora come ora il ginocchio mi fa male. Spero di recuperare.
A presto.
"Dentro un ring o fuori non c'è niente di sbagliato a cadere. E' sbagliato rimanere a terra" (Muhammad Ali)
lunedì 26 gennaio 2015
venerdì 9 gennaio 2015
Se son rose
Corro, mi piace, mi diverto.
L'uscita di ieri ha sancito credo l'inizio di un periodo di lavoro specifico, una cosa che non facevo dai tempi in cui un caro amico mi diede per la prima volta una tabella per migliorare i miei tempi sulla mezza maratona, ed il risultato fu un miglioramento di 12 minuti (mezzo minuto a kilometro!!!) in due mesi. Oggi, a differenza di allora, non ho tabelle da seguire, ma sento di di avere la stessa rinnovata voglia e determinazione di allora.
Negli ultimi tempi a dire il vero, complice anche un pò di superlavoro e di pensieri, pensavo di aver smarrito la retta via. La strada non mi entusiasma più e non ho intenzione di spellarmi più di tanto le piante dei piedi a star dietro a diecimila, mezze o maratone.
Durante questo 2015 intendo concentrarmi sul trail running, con tutte le difficoltà annesse e connesse ad una disciplina che nel Salento è difficile da allenare, per l'assenza quasi assoluta di scenari con dislivelli significativi; e da competere, per l'assenza stavolta assoluta di gare di trail running, se si esclude un certo movimento che da alcuni anni sta coinvolgendo il capo di Leuca e che sta vedendo anche ottimi risultati di prestazioni e location: quest'anno Gagliano del Capo col suo "Trofeo Ciolo" dovrebbe essere sede del campionato nazionale di corsa in montagna. Montagna??? Bah.
Tornando a me, ieri ho cominciato a salire, salire, salire..lunghe scalinate e profondi gradoni in quel di Torre dell'Alto. Poco più di trenta minuti di riscaldamento e altrettanti di scale. Oggi mi fanno male le gambe, i polpacci soprattutto, che sento abbastanza in tiro. Sono contento e soddisfatto.
Domenica replico con un allenamento più o meno simile. Dopo di che l'idea che mi sono fatto è di alternare su tre/quattro allenamenti settimanali, un'uscita defaticante, una di velocità (con ripetute brevi, medie e lunghe) ed una di carico in salita. Ogni tanto, se mi riesce, una puntatina in palestra per rinforzare anche un pochino la parte superiore, soprattutto spalla a e schiena.
Poi Sarò pronto. Ma poi quando? Diciamo più o meno in primavera, al fiorire delle ginestre spinose nel parco di Portoselvaggio, dovrei sbocciare anch'io.
Se son rose, insomma, fioriranno. O Spinaporci.
L'uscita di ieri ha sancito credo l'inizio di un periodo di lavoro specifico, una cosa che non facevo dai tempi in cui un caro amico mi diede per la prima volta una tabella per migliorare i miei tempi sulla mezza maratona, ed il risultato fu un miglioramento di 12 minuti (mezzo minuto a kilometro!!!) in due mesi. Oggi, a differenza di allora, non ho tabelle da seguire, ma sento di di avere la stessa rinnovata voglia e determinazione di allora.
Negli ultimi tempi a dire il vero, complice anche un pò di superlavoro e di pensieri, pensavo di aver smarrito la retta via. La strada non mi entusiasma più e non ho intenzione di spellarmi più di tanto le piante dei piedi a star dietro a diecimila, mezze o maratone.
Durante questo 2015 intendo concentrarmi sul trail running, con tutte le difficoltà annesse e connesse ad una disciplina che nel Salento è difficile da allenare, per l'assenza quasi assoluta di scenari con dislivelli significativi; e da competere, per l'assenza stavolta assoluta di gare di trail running, se si esclude un certo movimento che da alcuni anni sta coinvolgendo il capo di Leuca e che sta vedendo anche ottimi risultati di prestazioni e location: quest'anno Gagliano del Capo col suo "Trofeo Ciolo" dovrebbe essere sede del campionato nazionale di corsa in montagna. Montagna??? Bah.
(Trofeo Ciolo 2014)
(Torre dell'Alto - Nardò)
Poi Sarò pronto. Ma poi quando? Diciamo più o meno in primavera, al fiorire delle ginestre spinose nel parco di Portoselvaggio, dovrei sbocciare anch'io.
Se son rose, insomma, fioriranno. O Spinaporci.
(Lo Spinaporci - Sarcopoterium Spinosum)
giovedì 1 gennaio 2015
CAPODANNO 2015...E STICAZZI!!!
Da qualche parte del mondo il capodanno è iniziato quando in
Italia era ancora mezzogiorno. Non meravigliatevi quindi se per il gioco dei
fusi (orari) il mio lo commento adesso.
Noi, a proposito, abbiamo fuso! Per gli orari, appunto, di
un lavoro che mai come quest’anno ci ha dato soddisfazioni immense. Abbiamo
lavorato fino a sentirci male, tanto è vero che verso le 18:30 di ieri sera,
complice il forte freddo (ha nevicato!!!), il digiuno prolungato per tre giorni
e la stanchezza da mancanza di sonno, mi stavo quasi sentendo male in cucina.
Non ho mai provato questo senso di spossatezza in nessuna delle dieci maratone
corse fin qui, ed ho detto tutto credo. Quando dico “abbiamo” intendo la mia
famiglia, mia moglie, le mie figlie, che ci sopportano pazientemente, il nostro
staff e tutti coloro che hanno consentito ad una piccola cucina a conduzione
familiare di realizzare l’impensato alla vigilia di Natale, nel giorno del 25,
per il cenone ed il pranzo di capodanno. Qualcosa di meraviglioso che meritava assolutamente
un posto di primissimo piano in questa “copertina”.
Da circa un mese sto correndo poco e male; ma dovevo
seminare , sentivo che mi sarei dovuto concentrare anima e cuore su un altro e
ben più importante obiettivo rispetto alla corsa, che resta sempre un hobby,
per quanto meraviglioso ed appagante. E questo mastodontico impegno, fatto di
lunghe sere al lavoro, di preparativi, di ansie, di pranzi saltati e
allenamenti trascurati ha pagato. Stamattina ero così stanco che per la prima
volta dopo anni non me la sono sentita di uscire a correre a capodanno per la
consueta sgambata nel parco. Fa niente: correrò domani.
Già,domani.
Domani sarà già 2 gennaio…come passa il tempo! E’ ora di
riprendere i vecchi ritmi, salutare un 2014 podisticamente molto, molto bello e
ricco di gare (basta guardare www.ilpodista.com ) e darsi degli obiettivi per il 2015. Gli obiettivi, ne ho parlato poco sopra,
sono sempre importantissimi per chi ha buona volontà e vuole lavorare per raggiungerli.
Allora, obiettivi minimi per il 2015: ora come ora vorrei
utilizzare il mese di gennaio per rimettermi in sesto. Una ventina di giorni di
rodaggio attivo, recuperare un po’ di tono muscolare e fare qualche accelerata
per il fiato. Comincerà tra poco la stagione dei cross. La parola d’ordine per
il 2015 sarà sterrato! Assolutamente sterrato!! Fortissimamente trail, insomma.
Mi piacerebbe essere presente ai cross salentini, innanzitutto, senza pretese,
anche perché la velocità sprint non è mai stata il mio forte. Ad aprile vorrei
fare il mio primo trail serio ed impegnativo: il mio primo obiettivo 2015
potrebbe essere quindi chiudere una ecomaratona, la prima della mia vita. Oggi
come oggi avrei scelto su indicazione di alcuni amici fidati l’Ecomaratona dei
Monti della Tolfa, nel Lazio, che è una regione alla mia portata. Ci conto.
Secondo obiettivo 2015 potrebbe essere una maratona autunnale, ma non ho deciso
ancora quale. Non so se sarò pronto ad allenarmi per un PB, tanto più che una
maratona autunnale viene dopo un allenamento condotto in estate e qui nel
Salento le estati sono torride di temperatura e di lavoro. Obiettivo minimo
potrebbe quindi essere chiuderla dignitosamente. E, chissà, potrebbe anche
essere una maratona estera. Mi sto guardando attorno. Anche in questo caso
sarebbe la prima. Chiudo gli obiettivi minimi 2015 con un discorso a parte
sull’Arrancabirra. Dopo la quarta, meravigliosa, fantastica, eccezionale mia edizione
di quest’anno, nella quale ho chiuso il cerchio correndola come pronosticato e
desiderato con mia moglie al seguito, le strade son due: o mi fermo per qualche
anno, per recuperare i giusti stimoli; oppure, se torno in un luogo che amo
alla follia come Courmayeur, lo farò in una veste diversa: non più come
arrancatore, ma come…volontario! Ci sto seriamente riflettendo. Vedremo.
Come vedete io nella mia vita ho bisogno di stimoli ed
obiettivi per dare il meglio. Dopo un po’ mi stanco delle “solite cose”, per
quanto belle. Ecco, l’augurio che mi faccio per il 2015 è di riuscire a
prefiggermi innanzitutto i giusti obiettivi e poi, naturalmente, di continuare
a lavorare per raggiungerli. Non conosco altra via, se non questa, per sentirmi
felice e soddisfatto.
Come lo sono oggi dell’anno appena trascorso e come mi
auguro di esserlo ancora tra un anno.
(Finale: se dopo aver letto il mio post di capodanno vi
uscirà dal profondo dell’anima un clamoroso “e sticazzi!!!”, il primo obiettivo
minimo dell’anno sarà stato già raggiunto…)
Alla prossima J
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